La sagra di Quartirolo, la ricorrenza della Madonna della Neve del 5 agosto, per tutti coloro che ogni anno si impegnano per la sua riuscita, semplicemente “la sagra” è un evento che travalica la realtà di Quartirolo, apprezzata anche nelle località vicine, si presenta con una struttura ed un’organizzazione che è ben diversa da quella che caratterizzava la “sagra” delle origini.

Per cercare di comprendere quale poteva essere la “Sagra” delle origini, dobbiamo ricorrere alle prime notizie di cui attualmente possiamo disporre che risalgono il 5. Agosto 1682, anche se possiamo presupporre che anche prima di tale data fosse stata organizzata una “sagra”. Dal volume “Entrate e spese dal 1676 al 1734” apprendiamo che : “… Si hebbe di oferta per la festa di S. Maria ad nives, festa di questa Chiesa, lire 9,oo.” Nello stesso documento viene riportato che il 5. agosto 1691: “…si ebbe forme-to…cercato per la villa e si incontrò il suddetto giorno presente tutto il popolo…” Possiamo considerare queste parole come una esplicita conferma che già in quell’anno e negli anni successivi, quasi continuamente fino ad oggi, veniva celebrata una festa con processione in onore della Madonna della Neve. Nel 1822 venne approntato uno “Stendardo della Madonna della Neve” per la processione che costò Lire Modenesi 158,10. Il 4 luglio 1855 su disposizione del Podestà, per evitare la diffusione istantanea del “Cholera” viene disposto che : “…sieno sospese sino a nuovo ordine le fiere…”, quindi anche la sagra di Quartirolo verrà sospesa.

Nel luglio 1883 fu disposto l’acquisto di: “…un apparato solenne per le funzioni, essendo l’altro d’un colore insignificante…il tutto poi si spianò in Quartirolo il 5 Agosto = Sagra =…”

In occasione delle celebrazioni della sagra a causa della vicinanza fisica dell’osteria con la chiesa (l’osteria era situata dove ora hanno sede la tabaccheria ed il bar), frequentemente giungevano parole e frasi poco consone alle funzioni religiose (per questo era sorta la Pia Unione per l’estirpazione della bestemmia e dell’imprecazione) il 16 febbraio 1896, i soci del Circolo Cattolico Operaio che aveva sede in parrocchia chiedevano che: “…fosse tenuta chiusa la porta dell’osteria, in tempo della benedizione…” richiesta che ebbe scarso seguito, infatti fu risposto che: “…essendo questa una cosa un pò difficile trovandosi detta osteria in strada maestra, si obbliga di fare quanto potrà ; una obbligazione formale non può assumerla…”

Dal 1914 al 1918 non vengono evidenziate entrate od uscite in relazione alla sagra che probabilmente durante gli anni della I° guerra mondiale non fu celebrata. Le rilevazioni riprendono annualmente dal 1919 fino al 1938. (nel 1931 abbiamo un riferimento ad un “Triduo della Sagra”). In previsione della sagra del 1938 il Prefetto autorizzò il parroco di Quartirolo a:”…tenere nella località suindicata

pubbliche feste da ballo solo nei giorni di Domenica alle seguenti condizioni… Non dovrà essere in modo assoluto consentito l’accesso al locale di donne minorenni se non accompagnate dai congiunti; ed alle donne inferiori ai quindici anni anche se accompagnate dai congiunti…viene fatto assoluto divieto di tenere il ballo nei giorni di Sagra od in cui nella frazione hanno luogo festività religiose…” Durante la II° guerra mondiale dal Registro della Fabbriceria viene indicato che dal 1940 al 1944 furono raccolte mediamente da L. 198 a L. 108, mentre il 5 agosto 1945, quindi dopo pochi mesi dalla fine della guerra, furono raccolte L. 2.920 .

Negli anni successivi si hanno notizie di entrate per la sagra fino al 1962. In quegli anni, in occasione della ricorrenza, i parrocchiani potevano raccogliersi in preghiera nella chiesa o festeggiare la “ sègra dal Quartirol”. La sagra era l’occasione per le famiglie di Quartirolo di ritrovarsi con i vari parenti che erano invitati ad essere presenti (si creava una sorta di gara per ospitare un maggior numero di invitati). Nel periodo in cui era parroco don Ettore Papotti l’aspetto religioso della sagra veniva privilegiato e solo dopo il termine della processione, grazie all’impegno di un gruppo di giovani tra i quali emergeva la figura di Lodi Vittorio “Paget” veniva predisposto un tavolo per distribuire vino e ciambelle (il belsoun) per stare un poco in compagnia.

Progressivamente a metà degli anni ’70, la sagra va ad assumere una dimen-sione meglio definita, arrivando all’edizione del 1975 che fino ad oggi era considerata l’edizione n° 1 (la prima da quando don Nellusco Carretti aveva assunto la carica di parroco). Le strutture erano molto più spartane rispetto alle attuali, per aumentarne la disponibilità ci si rivolse ai partiti politici che organizzavano manifestazioni (PCI e DC); per alcuni anni, fu donata gratuitamente alla parrocchia una notevole quantità di pesce gatto, conseguentemente nelle due prime edizioni la sagra fu definita anche “sagra del pesce gatto”. Il pesce veniva distribuito gratuitamente e proprio per questo il mattino successivo, il prato dietro la chiesa era lordato di resti dei pesci. Progressivamente le strutture furono potenziate, causando un notevole impegno che creava anche contrasti piuttosto “decisi“ tra i volontari, contrasti che poi lentamente scomparivano di fronte al buon successo dell’iniziativa. Tutti coloro che hanno collaborato e quelli che collaborano tuttora per la buona riuscita della sagra, sapevano e sanno che il loro impegno era finalizzato a sostenere sia le ingenti spese della parrocchia che l’attività dei nostri missionari. Nemmeno l’epidemia del “covid” ha piegato la volontà dei quartirolesi; le norme sanitarie imposte, hanno costretto ad un profondo cambiamento dell’organizzazione ma nonostante le diffi-coltà si è riusciti a continuare ad elargire il contributo alle missioni.

Chi da tanti anni si è impegnato e si impegna ancora è ben intenzionato a continuare per andare oltre all’edizione del 2022 che sarà la 340° della sua storia.

Riguardo l'autore

redazione comuniq

Commenta