Carissimi fratelli e sorelle, vi aspettiamo anche quest’anno alla sagra della Madonna della Neve.
Le preoccupazioni che condividiamo invece che diminuire aumentano, soprattutto sarà l’edizione nel primo anno della guerra.
Ha senso impegnarsi per trovarsi insieme in festa? Si, se sarà fatta per costruire un’esperienza di fraternità.
Il senso della gioia per cui festeggiare e lavorare ce lo dona il vangelo dei Beati, soprattutto in Luca (al cap. 6) e in Matteo (al cap. 5). Più che norme morali Gesù elenca persone, che sanno reagire alle disgrazie con l’arte della Speranza. Tra un ‘non ancora’ da attendere e realizzare e però anche un ‘già,’che ci conforta e assicura che la strada presa è quella giusta, quella che ci conduce all’amore del Padre.
Gesù non parla solo dei suoi discepoli. Possiamo domandarci se vogliamo appartenere a questa umanità che soffre, perché regge il mondo affinché esso non si ‘dissesti’ e così possa venire salvato. Essi sono i poveri ed i poveri in spirito (cioè anche ‘dentro,’ non solo ‘fuori,’ economicamente), gli affamati di cibo ma anche di giustizia (cioè che la volontà di Dio sia realizzata), gli oppressi ma anche chi è capace di piangere con chi è nelle tribolazioni, i non violenti e chi è testimone di misericordia (che, come ci insegna papa Francesco: ‘ è la capacità di dare al prossimo un’altra possibilità ‘). Sono questi e tanti altri gli esempi di persone beate, cioè felici, disseminati nei libri biblici: impariamo a riconoscerli.
Questo è il Regno di Dio di cui Gesù era innamorato: non una teoria ma una compagnia numerosa. I Suoi discepoli, cioè noi, sono stati coinvolti in questo desiderio: inviati da lui in missione col dono del Suo Spirito per testimoniare insieme che il Signore con la Sua Pasqua ha inaugurato il cammino di questo popolo nuovo, al quale siamo tutti chiamati a partecipare. Con questo spirito stiamo accogliendo in canonica tre universitari sudamericani fuggiti da Kiev a causa dei bombardamenti: Yajhaira, Henry e Fidel. Desideriamo per loro che possano ripartire a costruirsi un futuro degno dei loro desideri di vita e libertà.
‘Venga il Tuo Regno Padre’ non è una favola per farci avere bei sogni ma un progetto di Pace che Dio sta realizzando e che ci deve conquistare: è la promessa di una gioia che niente e nessuno può toglierci.
Ci siamo attrezzati perché siate dunque in tanti alla nostra festa. Venite mi raccomando!
Don Antonio e la comunità parrocchiale