Carissime e carissimi tutti,

già da giorni la pubblicità ci ha costretti a pensare al Natale, anzitempo. Anche la nostra città si sta rivestendo di luci e si prepara ad emozionarci con la ‘magia’ del Natale. In molti di noi l’emozione e il sentimento avranno il sopravvento con il rischio che il Natale si riduca solo a questo.

Invece, incominciando a pensare al Natale quest’anno, mi ha colpito soprattutto la sua concretezza. Natale è concreto e ci rivolge l’invito ad essere concreti.

E’ concreta la carne che Gesù assume facendosi uomo. Una vera carne umana, come la nostra. E’ concreta e vera la sua nascita, simile in tutto a quella di ogni bambino. E’ concreta la sua famiglia. La mangiatoia che accoglie Gesù è una dele cose più concrete che si possono immaginare. E poi le persone concrete, uomini e donne ‘veri’, sono coloro che, per primi gli fanno visita.

In seguito molto concrete saranno le parole di Gesù, e ancor di più, i suoi gesti di vera umanità. E così, tutta la sua vita fino alla morte. E’ vera anche la sua resurrezione. Tant’è che, dopo di essa, i suoi discepoli hanno potuto stare con lui, camminare con lui, mangiare con lui, toccare le sue piaghe … più concreta di così!

Questa concretezza mi interroga, ci interroga. Vorrei quest’anno, per me, un Natale più concreto.

Vorrei riuscire a riconoscere Gesù che si è fatto uomo, in ogni uomo e donna che mi passa accanto. Vorrei avere il coraggio di ‘toccare’ la carne di tanta umanità sofferente sapendo che così facendo – ce lo ricorda Papa Francesco – tocchiamo la carne di Cristo.

Dobbiamo avere il coraggio di chinarci sulla carne e sulle vite di tante persone tribolate e sofferenti – ci sono, sono attorno a noi, le conosciamo, le vediamo di continuo – senza smancerie, senza parole vuote, ma facendo in modo che ogni emozione e sentimento provato interiormente si esprima anche in azioni di aiuto, di vicinanza, di sostegno.

Chiedo per me e per tutti un Natale concreto. Che la festa si accompagni alla generosità, la gioia si esprima in condivisione e Gesù che nasce nella nostra carne sia veramente riconosciuto, accolto, amato soprattutto in chi ancora aspetta accoglienza, giustizia, pace.

Buon Natale a voi e ai vostri cari

Don Fabio

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