Come altri amici che mi hanno preceduto, mi accingo a scrivere alcune righe per esprimere la  grande gioia per la riapertura prevista il 17 Marzo prossimo della nostra Chiesa parrocchiale “Madonna Della Neve”, la “Césa dal Quartirol”.

In dialetto mi riesce più semplice il ricordo degli avvenimenti che me l’hanno resa famigliare come una  seconda casa; lo è stata dal lontano 1962, anno nel quale la mia famiglia si è stabilita con l’officina proprio di fronte ad essa.

Ricordo che allora si diceva in casa “si va a vivere in campagna”, d’altronde la mamma era felice perché si avvicinava alla sua di mamma che viveva lungo Via Lama.

Con la riapertura della “Chiesa madre”,  ora che mia mamma e mia nonna non ci sono più, sento che mi sto riappropriando di bellissimi ricordi passati e anche più recenti legati ai suoi spazi, non solo quelli personali ma comuni a tante persone che l’hanno abitata ed arricchita con la loro operosa generosità.

Per quanto mi riguarda alcuni Sacramenti li ho ricevuti altrove: sono stata battezzata il 15 gennaio 1950 in Duomo da Mons. Giuseppe Tassi, la Cresima e la Prima Comunione presso l’Istituto delle Suore di Carità di Via T. Trieste ma a Quartirolo il 30 agosto 1970, a soli 20 anni, ho sposato Roberto; ci hanno unito in matrimonio Don Carlo Malavasi e Don Claudio Pontiroli, divenuto poi il nostro parroco molti anni dopo.

Con Roberto è iniziata una nuova vita, quella a due, affidata da subito alla nostra cara “Madonna Della Neve” che ci ha accompagnato nelle vicende liete, come la nascita e la crescita dei nostri figli e nipoti ed anche in quelle meno liete…….

La vita ci ha spostato di qua e di là, ma la nostra Chiesa parrocchiale ritornava sempre ad essere quella di Quartirolo pur abitando fuori zona..

E’ proprio nella Chiesa madre – a Dio piacendo – che rinnoveremo le promesse matrimoniali il 30 agosto 2020, nel cinquantesimo anniversario di matrimonio.

Consapevoli che Dio Padre non abita solo il luogo che ci viene restituito rinnovato ma abita soprattutto le nostre esistenze, preghiamo la Madonna della Neve perché ci aiuti nelle nostre relazioni di vita personale e comunitaria a diventare una “famiglia di famiglie”.

 Deanna Carnevali

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redazione comuniq

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