L’intervento di recupero della nostra chiesa di Quartirolo si è protratto per quasi due anni a causa di alcuni inconvenienti, primo fra tutti il fallimento, un anno fa, della ditta che stava eseguendo i lavori.

Del resto il restauro che si era reso necessario richiedeva tutta una serie di interventi.

Il terremoto del 2012 aveva evidenziato alcuni punti di debolezza. Crepe, cedimenti, scollamenti… dovevano essere riparati.

È stato necessario ‘legare’, riconnettere, rinsaldare, cucire… i mattoni e le varie parti della chiesa.

Alla fine, perchè di fine lavori e di prossima riapertura ormai si parla, la nostra chiesa ha riacquistato più sicurezza e una maggiore solidità per affrontare, speriamo, tanti secoli ancora.

Mancherebbe ancora il ripristino della decorazione pittorica interna – una sorta di maquillage – che sarà possibile quando, fra circa due anni, il nuovo impianto di deumidificazione dei muri avrà prodotto i suoi effetti. Speriamo.

Gli stessi interventi di messa in sicurezza, restauro e abbellimento sono necessari anche per l’altra ‘chiesa’, quella formata da tutti noi battezzati.

Anche noi subiamo a volte qualche ‘terremoto’ che ci destabilizza.  Avvertiamo, ogni tanto, di esserci slegati, allontanati gli uni dagli altri. Capiamo che una azione di restauro sarebbe necessaria. Ci rendiamo conto che potremmo essere più ‘belli’ di come siamo.

Una chiesa restaurata mette in discussione il modo con cui si presenta la nostra comunità.

Una chiesa riaperta dopo tanti anni ci chiede di verificare la nostra capacità di apertura nei confronti della realtà che ci circonda.

Una chiesa che sarà ancora più bella dopo i lavori che saranno eseguiti fra due anni ci esorta a non accontentarci di quella che siamo ma a puntare a qualcosa di ancora più bello.

Don Fabio.

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