La prima cosa che succede dopo l’annuncio del regno di Dio nel Vangelo secondo Matteo è la chiamata: nascono così i primi discepoli.

Nascono con “materiale normale“, non sono persone particolarmente qualificate dal punto di vista religioso, culturale … almeno non sembra. Vengono presentati semplicemente come dei pescatori, persone  ai margini della società, non solo in senso figurativo, ma letterale perché vivevano sulla riva del mare.

Ebbene, queste persone sono “trasformate” in discepoli:  cambia il centro di riferimento della loro vita.

Fino a quel momento il centro di riferimento della loro vita era stata inevitabilmente la famiglia; oltre alla famiglia, il lavoro; oltre al lavoro, il luogo in cui si trovavano, la piccola società, il piccolo paese in cui vivevano. Da quel momento in poi il riferimento diventa Gesù: “seguitemi“.

Seguitemi vuol dire: Gesù è il centro e gli altri vivono la loro esistenza in riferimento a Lui.

Da quel momento  vivere significa seguire un altro. Il centro della loro vita, non hanno più in se stessi: io per me, io per i miei progetti, io per i miei sogni. Il centro della vita paradossalmente diventa un ‘altro’: Gesù.

L’obbedienza a Dio diventa sequela di Gesù, l’andare lungo la strada di Gesù. “Seguitemi” è l’invito personale di Gesù. Il cristianesimo è la risposta a questa sua proposta. La fede cristiana non è innanzitutto una dottrina o una pratica: è relazione personale con Gesù, il mio Signore, che amo perché lui per primo mi ama.

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redazione comuniq

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