Il Sinodo dei vescovi per L’Amazzonia

Il Sinodo dei Vescovi è stato lo strumento con cui la Chiesa si è messa in ascolto del Popolo dell’Amazzonia.

La domanda che Papa Francesco ha rivolto agli Indios è semplice:

come volete che sia la chiesa in Amazzonia.

E’ importante per la Chiesa l’Ascolto della voce dei più piccoli, della gente dei fiumi, degli agricoltori, degli ultimi.

C’è un senso profondo in questa ricerca di essere “chiesa di Amazzonia”

L’impegno della Chiesa di essere “samaritana” verso tutti, nella difesa dei diritti dei popoli indigeni, nella protezione della Madre Terra.

Anche se in Amazzonia non ci sono molti preti, ciò nonostante si sente una Chiesa viva, profetica, di martiri caratterizzata anche dal forte impegno di uomini e donne laici.

L’Amazzonia è oggi forse il segno più chiaro e tangibile di come lo sbilanciamento delle inclinazioni dell’uomo possa condurre a compromettere anche un’immensità naturale incontaminata.

L’Amazzonia è il segno chiaro e tangibile di come abbiamo maltrattato e offeso la nostra casa comune, incuranti di distruggere la natura, incuranti dell’estrazione smodata dei minerali, incuranti  dello sfruttamento scellerato della terra.

Occorrono nuovi cammini per un’Ecologia Integrale in grado di difendere la Natura e la Madre Terra che ci nutre e ci alimenta.

Dobbiamo comprendere che è nostro impegno custodirla.

Non è la rinuncia allo Sviluppo, ma il richiamo al fatto che lo Sviluppo deve essere giusto, “solidale”, sostenibile per permetterci di trasmettere alle future generazioni la Nostra Madre Terra.

Diamo per scontato l’ambiente in cui viviamo, dimenticandoci forse che tutta la Natura è un dono di Dio, un dono che dobbiamo custodire, preservare, trattare con cura, condividendo con tutti i suoi frutti, educandoci nel mantenere la sua bellezza ed integrità da trasmettere alle future generazioni.

L’Amazzonia è lontana, eppure anche noi possiamo fare qualcosa.

I nostri atteggiamenti, le nostre scelte quotidiane condizionano comunque l’impatto verso la Natura.

Semplici gesti ripetuti da milioni di persone possono poco alla volta generare il cambiamento

Ecco che ridurre il consumo di carne, utilizzare maggiormente i mezzi di trasporto pubblici, le biciclette, chiudere il rubinetto dell’acqua mentre ci si lavano i denti, ridurre il consumo di oggetti usa e getta, utilizzare sportine non di plastica, preferire bottiglie di vetro, tutto ciò diventa atteggiamento responsabile nella presa di coscienza che la Natura ha bisogno della nostra educazione al riciclo per consegnare la sua bellezza ai posteri

 

Don Tinu

 

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