Sul principio del secolo XVI, la pieve di Santa Maria di Carpi continuava ad avere giurisdizione parrocchiale sul territorio all’ esterno della cinta muraria.
A sud dell’abitato cittadino si erano formati degli agglomerati prevalentemente costituiti da case sparse, che conducevano vita propria, dipendendo però pur sempre dall’autorità ecclesiastica pievana. questi agglomerati erano:
San Pellegrino, ricordato in un documento carpigiano del 1479, sul cui territorio era costruito un oratorio dedicato al santo;
Bertolasco, citato in una carta del 1091 e del 1116, da considerarsi forse il più antico nucleo inglobato nella futura parrocchia di Quartirolo ed all’epoca comprendente le zone di Zappiano (detto Zaplanum) e Castione;
Giandegola, detta Glandetulum o Glandetum, che assieme a Zappiano viene ricordato in un rogito del notaio Giovanni Zanoni nell’anno 1344;
Sabina o Sabbatina, del quale poco si conosce e le cui notizie sono sporadiche ed incerte.
Bertolasco, già dipendente dalla chiesa di S. Nicolò fu incorporato nel 1449 alla Pieve di Carpi ed in seguito, nel 1554, ceduto dall’arciprete Tommaso Grillenzoni alla costituenda Parrocchia di Santa Croce.
In Giandegola sorgeva un antico oratorio (sembra che l’origine risalga addirittura al secolo VIII) detto S. Tommaso delle Lame, dove un sacerdote svolgeva assistenza spirituale e la celebrazione dei riti religiosi. La popolazione della zona andava aumentando ed il piccolo oratorio di S.Tommaso, caduto in rovina, non garantiva il costante servizio religioso a causa delle difficoltà che incontrava il cappellano nello spostarsi dalla città alla campagna soprattutto di notte ed in tempi di guerra.
Il desiderio di creare una parrocchia fuori le mura, suffragato anche dal nuovo clima del Concilio Tridentino, si concretizzò nel XVI secolo, quando Alberto III Pio ampliò la cinta muraria della Cittadella ed inglobò parte dei territori rurali dipendenti dalla pievedi S. Maria, estendendosi a sud fino al fosso chiamato Gargallo, che segnava il confine tra la parrocchia di S. Lorenzo e Carpi.
Per assicurare una cura pastorale ai territori periferici, l’Arciprete ordinario di Carpi Francesco Martelli decise di creare le parrocchie di Cibeno (a nord) e di S. Maria della Neve (a sud). La parrocchia di S.Maria della Neve veniva così ad incorporare le zone di Giandegola, Bertolasco, S. Pellegrino, Zappiano e una porzione di Castione.
La data di erezione della chiesa parrocchiale di Quartirolo (questo nome compare per la prima volta solamente nel 1626) è collocabile tra il 1571 e il 1580. Sappiamo infatti che nel 1571 Mons. Martelli indisse un Sinodo e nella relazione non risultano altre parrocchie eccettuata quella cittadina, estesa territorialmente anche fuori le mura. Dal Registro dei Defunti volume primo della parrocchia, si legge in data 1580 “chiesa della Giandegola o chiesa di S. Maria della Neve”; quindi nel 1580 la chiesa risulta già eretta.
In una Visita Pastorale compiuta il 14 novembre 1574 da unVisitatore Apostolico, nella cui relazione si legge:
“Parochialis ecclesia S. Mariae sub titulo Nivis modo construi coepta quae propterea infra annum de omnibus adomatam ipsius, nec non pro apparatu sacerdotis, ac aliis opportunis provisiseadem perfici sub dupli poena itemqueinfra dictum tempus decretum fuit pariter construi debere aedes ad usum presbiteri.”
” la chiesa parrocchiale sotto il titolo di S. Maria della Neve di cui si è iniziata lacostruzione, entro un anno sia completata di tutte, le suppellettili e dei paramenti dei sacerdoti e delle altre cose necessarie; parimenti nello stesso spazio di tempo sia costruita la casa ad uso del sacerdote”
Sembra quindi molto probabile che l’erezione della chiesa parrocchiale abbia avuto inizio intorno all’anno 1574.
Parte del materiale per la costruzione fu recuperato dalla chiesa di S. Maria del Bosco o della Neve (di cui l’erigenda parrocchiale ne ha ereditato il titolo) situata tra Limidi e Cortile nella località (detta anche oggi “Homo morto “) di origine molto antica, dipendente in un primo tempo dall’Abbazia di Nonantola, poi annessa nel 1515 all’Arcipretura di Carpi da Papa Leone X per interessamentodi Alberto III Pio.
Nella Visita Pastorale del 1574 del Visitatore Apostolico infatti troviamo scritto a conferma di quanto tramandato
“ex ruinisalterius ecclesiae eiusdem tituli in nemoribus existentis”
“dalle rovine di un’ altra chiesa con lo stesso titolo che esisteva nei boschi”
La chiesa di S.Maria del Bosco o della Neve fu infatti abbattuta nel 1573 e secondo Don Paolo Guaitoli, dopo averne “trasportato il titolo nella chiesa di Limidi ne donò il materiale agli abitanti di Giandegola e Bertolasco che allora stavano fabbricando la chiesa di Quartirolo”.
La nuova chiesa parrocchiale venne eretta nella zona di Giandegola dove esisteva dagli inizi del XVI secolo un oratorio chiamato della Madonna della Pioppa o della Giandegola. La costruzione fu resa possibile dall’apporto di materiali derivanti dalla chiesa di S. Maria del Bosco nei pressi di Limidi, dall’ Oratorio della Madonna della Pioppa e da quello di S. Tommaso delle Lame.
Antonio Bellini distingue la costruzione della chiesa parrocchiale dall’ Oratorio della Madonna della Pioppa; sarebbero due edifici indipendenti, l’uno ampliato, l’altro costruito ex novo con i materiali della chiesa di S. Maria del Bosco. In base al materiale documentario a disposizione, si può ritenere che la chiesa di Quartirolo sia sorta sui resti dell’ Oratorio della Madonna della Pioppa, nonostante su questo punto, le testimonianze non siano del tutto esaurienti.
Inizialmente la chiesa non possedeva alcun beneficio e le relative rendite per la costruzione ed il proseguimento dei lavori furono date da donazioni di terreni e da offerte degli abitanti locali. Notevole aiuto pervenne dai Canonici della Collegiata e da “spese pubbliche del Comune”. Nel corso del tempo la chiesa fu abbellita e dotata di suppellettili consone al decoro delle celebrazioni.
Inizialmente misurava 42 braccia di lunghezza, compreso il coro costruito alla finedel XVII secolo o all’inizio del seguente; venne allungata di nove braccia nel 1705 per l’interessamento del curato don Domenico Menotti e grazie alla generosità di molti parrocchiani che coprirono l’intera spesa ammontante a lire 903.
Rifacimenti erestauri hanno modificato l’aspetto originario della chiesa, alterandone leggermente la pianta e l’assetto architettonico.
Attualmente si presenta ad aula unica soffittata, con quattro altari suddivisi equamente sui due lati longitudinali, unitamente all’ altare maggiore inserito nel vano presbiterale absidato. La facciata neoclassica, suddivisa da paraste, è sormontata da frontone triangolare checonferisce eleganza e slancio all’ edificio.
In data 12 settembre 1954, Quartirolo, insieme a Cibeno, è dichiarata parrocchia urbana con decreto vescovile e inglobata nel vicariato cittadino di Carpi con il titolo di Prevostura .
Con la creazione di nuove parrocchie dovette ridimensionare i confini parrocchiali rinunciando a porzioni di terreno. Nel 1954 cedette alla nuova parrocchia di S. Nicolò la zona tra via Nuova Ponente e Castione. Alla parrocchiadi S.Bernardino Realino nel 1957 fu concessa la fascia compresa tra via NuovaLevante e via Tre Ponti. Nel 1980 con lacreazione della parrocchia del Corpus Domini fu ceduta la zona a sud di Carpi tra via Ugo da Carpi e Zappiano.