Fratelli e sorelle, che bella occasione sarà poter condividere con voi il nostro giubileo, quello della Chiesa universale e quello della sagra parrocchiale.

In entrambe le situazioni troveremo la Madonna che prega per noi e cammina con noi.

E noi con Lei. Perché la vita del Suo figlio Gesù diventi sempre più la nostra, i Suoi pensieri i nostri pensieri, le Sue vie le nostre vie. In particolare le chiediamo di aiutarci a trovare i sentieri della Speranza. In un mondo che invece ha scelto di camminare al buio, nella cecità dell’arroganza e dell’indifferenza.

Se sapremo lasciarci convertire dai bambini ci riusciremo. Questo è quanto Gesù chiede nel Vangelo: ‘a chi è come loro appartiene il Regno di Dio (…) se non lo accogliete come i bambini non ci entrerete’ (Mc 10, 14-15).

Questo è ciò che ci attende alla sagra: bambini e bambine che ci testimoniano la gioia del servizio. La Speranza è conosciuta proprio come la virtù bambina: secondo una celebre immagine antica, ripresa dal poeta Charles Peguy, pur essendo la più piccina essa prende per mano le altre virtù sorelle, la Fede e la Carità, e le trascina con tenacia: ‘una bambina irriducibile che va ancora a scuola/e che cammina/ persa nelle gonne delle sue sorelle/E’ lei, quella piccina, che trascina tutto/perché la fede non vede che quello che è/e lei vede quello che sarà/la Carità non ama che quello che è/ e lei ama quello che sarà/Dio ci ha fatto speranza’.

È la stessa tenacia che papa Leone XIV ha chiesto a tutti, nel giorno della sua elezione, nell’invocare da Dio il dono della Pace: ‘una pace disarmata, una pace disarmante, umile e perseverante’.

Anche se le immagini che ci arrivano ogni giorno dal mondo sono di una violenza assurda non bisogna lasciarci rubare la Speranza perché è questa bambina che va ancora a scuola che ‘vede quello che sarà’ e ‘ama quello che sarà’.

Penso che ogni volontario e volontaria della nostra bellissima festa di Quartirolo possa riconoscersi in queste famose parole del padre conciliare Card. Suenens: ‘Sono un uomo di speranza perché credo che Dio è nuovo ogni mattina./Sono un uomo di speranza perché credo che lo Spirito Santo è all’opera nella Chiesa e nel mondo./Sono un uomo di speranza perché credo che lo Spirito Creatore dà a chi lo accoglie una libertà nuova ed una provvista di gioia e di fiducia./Sono un uomo di speranza perché so che la storia della Chiesa è piena di meraviglie./Sperare è un dovere, non un lusso./Sperare non è sognare, ma è la capacità di trasformare un sogno in realtà./Felici coloro che osano sognare e che sono disposti a pagare il prezzo più alto/ perché il loro sogno prenda corpo nella vita degli uomini.’

Allora vi aspettiamo numerosi, per lasciarci trascinare dall’entusiasmo irriducibile dei bambini e delle bambine, dei volontari e delle volontarie: il nostro sogno è che potremo dimostrare alla città la gioia di incontrarsi e stare insieme

don Antonio

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Phil

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